mercoledì 9 maggio 2007

Bardolino



CENNI STORICI
Già capoluogo di distretto e di mandamento, sulla sponda veronese del Benaco, fra Lazise e Garda, Bardolino è oggi comune ad economia prevalentemente turistica, anche se le attività agricole vi continuano ad allignare rigogliose, producendo soprattutto quei vini che hanno reso giustamente famoso il toponimo in tutto il mondo. La popolazione è oggi concentrata nel Capoluogo. Poche persone abitano ormai i casolari sparsi, caratteristici di un’architettura rurale con esempi di singolare bellezza.
La zona, abitata fin dalla preistoria, ha restituito testimonianze notevoli della presenza d’abitanti palafitticoli. Alcuni fanno risalire le origini di Bardolino al mito di Troia; altri ne derivano l'origine da Pardali figlia di Virgiliano Aulete. La colonizzazione romana vi è testimoniata: monete, cippi, lapidi, genietti funerari furono in varie occasioni qui rinvenuti.
Anche Bardolino fu soggetta alle invasioni dei Longobardi e al dominio dei Franchi, e sembra che in conseguenza dell'invasione degli Ungari, le sponde del lago siano state fortificate con la costruzione di rocche e castelli, a scopo di difesa.Nel Medioevo, Bardolino fu uno dei principali comuni lacustri, divenendo poi fortificata cittadella scaligera, resti della quale sono ancora visibili. Le mura medievali resistettero fino all’Ottocento e furono demolite in parte quando si costruì l'attuale chiesa parrocchiale (1830-1844) e poi all'epoca della costruzione della ferrovia Verona-Garda.
A Bardolino ha avuto i natali Cesare Betteloni, dolcissimo poeta ed entusiasta cantore del suo Garda, davanti le cui onde azzurre volle, in un giorno di sconforto, trovare morte prematura.



DA VEDERE

Castello.
Del primitivo castello di Bardolino poco si conosce, anche se si ritiene che, sul finire del IX secolo, re Berengario, incapace di respingere gli Ungari, abbia consentito di costruire rocche e fortilizi a difesa dei paesi lacustri. Con gli Scaligeri, il castello fu rifatto ed ampliato organicamente, con mura robuste rinforzate da torri, spalti e merlature: circondato da un fossato, comunicava, attraverso porta San Giovanni (o superiore) a nord con Garda e con porta Verona (o inferiore) a sud-est. Una delle più antiche carte topografiche del lago rappresentano Bardolino in dimensione quasi quadrata, che comprende il porto fra due speroni che si protendono verso il lago, una torre nell'angolo sud-est sopra porta Verona del castello, la piazza caseggiata e nel fondo il campaniletto acuspidato di San Nicolò. Come si è detto, soltanto pochi resti del castello e delle fortificazioni di Bardolino sono oggi visibili: le due porte d'accesso e la mozza torre rettangolare sul lungolago.
Le chiese.
• Quella di S. Zeno è una piccola chiesa che fu dedicata al Santo patrono e che risale all'ottavo o nono secolo. La cappella di san Zeno ha la forma di croce e la volta a botte. Nel tamburo è racchiusa una volta a crociera che probabilmente è originale. I capitelli delle colonne della chiesa sono molto simili a quelli d’altre chiese lombarde; si suppone quindi che siano state costruite da maestranze provenienti dalla vicina Lombardia.
• Ben conservato - anche per una serie di restauri - è il complesso romanico della chiesa di S. Severo (sec. XII), con importanti cicli d’affreschi e resti di una cripta altomedievale. La chiesa, non più officiata, rimase a lungo in uno stato abbandono. Nel 1869 divenne proprietà del Comune e fu trasformata in teatro. Lavori di restauro furono iniziati nel 1927 con la demolizione dell'abside maggiore, quadrata. Si continuò poi lo scavo della cripta e, nel 1932, si ricostruì sulle fondamenta antiche l'abside maggiore.
• La chiesa parrocchiale è dedicata ai SS. Nicolò e Severo e fu rifatta (sopra l'antica eretta pare nel sec. XV) nel 1842, in stile corinzio con ampio pronao su disegno di B. Giuliari. L’interno ha pregevoli pitture di G. Bevilacqua.
• Poco lontano dal paese, si trova la bella chiesa di S. Maria della Disciplina, del 1396. Qui è l'arca sepolcrale di Fermo Fermi, appartenente a famiglia bardolinese, illustre per casato ed opere.
• Altre chiese sono sparse per la campagna. A Corteline, in desolato abbandono, giace la chiesetta romanica di S. Vito (sec. XIII), col piccolo campanile a bifora: essa dipendeva dal monastero di San Colombano e rimase abbandonata nel secolo XVII.
• Al confine fra i Comuni di Bardolino e Garda è una chiesa del sec. XII, dedicata a S. Pietro.
• Sulle colline si trova l'eremo con la chiesa di S. Giorgio, che sottentrò ad un’omonima più antica, dal 1530 soggetta al priorato di S. Colombano. Quando questa fu abbattuta, i Camaldolesi ne edificarono una nuova, nel 1669.
• In località Paerno, si trova un oratorio dedicato a S. Francesco, del sec. XVII, ed il sacello dedicato a S. Zeno, che risale all'VIII-IX secolo e che è uno dei più interessanti monumenti dell'architettura carolingia veronese e dell'Italia settentrionale.
Le ville.
• Villa Rizzardi-Guerrieri, ottocentesca, di non alto valore architettonico, fu costruita sull'area di altra più antica. Con un bel portale classico d’accesso al giardino dal paese, ha di notevole il parco, prospiciente il lago, con resti d’antico castello o fortilizio.
• Villa Bassani Raimondi, non presenta particolari pregi architettonici (risale, infatti, al primo Ottocento). Era però apprezzata, fino a pochi decenni fa, per un denso parco, devastato dalla guerra e dall’incuria.
• Anche villa Giuliari-Gianfilippi, ottocentesca, non ha particolare interesse architettonico; però possiede un bel parco, disteso lungo il lago, nella parte meridionale della baia di Bardolino, al quale fa riscontro il parco dei Bottagisio.
• Villa Bottagisio, infine, sul lungolago, è una costruzione ottocentesca piuttosto ibrida, anch'essa con un bel parco che si stende lungo il lago ed occupa tutta la parte settentrionale della baia di Bardolino.
• Casa Ottolenghi è recente, essendo stata iniziata nel 1974, su progetto di Carlo Scarpa. La villa poggia e si impernia su nove pilastri d’ordine “gigante”, formati da dischi di diverso materiale e colore. Il tetto, a terrazze, armonizza con l’ambiente e sembra continuare il declivio che unisce la villa al colle retrostante

HISTORICAL SIGNALS

Already capoluogo of district and district, on the veronese side of the Benaco, between Lazise and Garda, Bardolino it is today common to mostly tourist economy, even if the agricultural activities continue to you to allignare rigogliose, producing above all those wines that have rendered the toponimo with justice famous all over the world. The population today is concentrated in the Capoluogo. Little persons inhabit the scattered casolari, characteristic of a rural architecture with examples of singular beauty by now. The zone, inhabited since the preistoria, has given back remarkable testimonies of the presence of palafitticoli inhabitants. Some make to go back the origins of Bardolino to the myth of Troy; others of it derive the origin from Pardali daughter of Virgiliano Aulete. The roman colonization is testified to you: coins, cippi, stone to death, genietti funerari were in several occasions recovered here. Also Bardolino was subject to the invasions of the Longobardi and the dominion of the Franchi, and seems that as a result of the invasion of the Ungari, the sides of the lago has been fortified with the construction of rocche and castles, for the sake of defense. In the Middle Ages, Bardolino was one of main common the lacustrine ones, becoming then fortified scaligera citadel, rests of which they are still visible. It walls medieval they will resist until the 1800's and were demolished partially when constructed itself puts into effect it them parochial church (1830-1844) and to the age of the construction of the Verona-Garda railroad then. To Bardolino it has had the NATO them Cesar Betteloni, sweet poet and enthusiastic singer of its Garda, whose blue waves wanted, in a day of sconforto, to find dead women premature.

TO SEE

Castle.
Of the primitivo castle of Bardolino little it is known, even if one thinks that, on ending of IX the century, king Berengario, incapable to reject the Ungari, has concurred to construct rocche and fortilizi to defense of the lacustrine countries. With the Scaligeri, the castle was rifared and widened organic, with walls sturdy reinforced from towers, spalti and merlature: encircled from a ditch, it communicated, through door Saint Giovanni (or advanced) to north with Garda and Verona door (or inferior) to south-east. One of more ancient papers topographical of lago represent Bardolino in dimension nearly square, that it comprises the port between two spurs that protendono towards the lago, one tower in the angle south-east over Verona door of the castle, the caseggiata public square and in the acuspidato bottom the campaniletto of Saint Nicolò. As it has been said, only little rests of the castle and the fortifications of Bardolino are today visible: the two doors of access and the truncated rectangular tower on the lungolago.

The churches.

• That one of S. Zeno is one small church that was dedicated to the Saint patron and that laughed them to the eighth or ninth century. The nail head of saint Zeno has the cross shape and the time to botte. In the drum it is enclosed once to cruise that probably is originates them. The capitelli of the columns of the church they are much similar to those of other Lombardic churches; one supposes therefore that they have been constructed from coming from maestranze from the Lombardy neighbor. • Very conserved - also for a series of restorations - it is the Romanesque complex of the Strict church of S. (sec. XII), with important cycles of it frescoes and rests of one cripta altomedievale. The church, not more officiata, remained over a long time span in one be abandonment. In the 1869 divenne property of the Common one and it was transformed in theatre. Jobs of restoration were begin to you in 1927 with the demolition of the greater, square apse. The digging was continued then of cripta and, in 1932, the greater apse was reconstructed on the ancient foundations. • The parochial church is dedicated to the SS. Nicolò and Severo and were rifared (over the ancient one erected seem in sec. the XV) in 1842, in style corinzio with wide pronao on design of B. Giuliari. The inside has pregevoli paintings of G. Bevilacqua. • Little far away from the country, the beautiful church of S is found. Maria of the Discipline, of 1396. Here it is arches it burial of Detention Firm, pertaining to bardolinese, illustrious family for casato and works. • Other churches are scattered for the campaign. To Corteline, in desolated abandonment, Vito (sec. XIII lies chiesetta Romanesque of S.), with the small bell tower to double lancet window: it depended on the monastero of Saint Colombano and remained abandoned in century XVII. • To the border between the Common ones of Bardolino and Garda church of sec. the XII is one, dedicated to S. Peter. • On hills the George finds itself eremo with the church of S., than sottentrò to a omonima more ancient, from the 1530 subject one to the priorato one of S. Colombano. When this was inclination to leeward, the Camaldolesi of it built up one new, in 1669. • In Paerno locality, an oratory dedicated to S is found. Francisco, of sec. the XVII, and the sacello dedicated to S. Zeno, than laughed them to the VIII-IX century and that it is one of the more interesting monuments of the veronese architecture carolingia and of northern Italy.

The villas.

• Rizzardi-Guerrieri Villa, nineteenth-century, not high architectonic value, was constructed on the area of altra più antica. Con un bel portale classico d’accesso al giardino dal paese, ha di notevole il parco, prospiciente il lago, con resti d’antico castello o fortilizio. • Villa Bassani Raimondi, non presenta particolari pregi architettonici (risale, infatti, al primo Ottocento). Era però apprezzata, fino a pochi decenni fa, per un denso parco, devastato dalla guerra e dall’incuria. • Anche villa Giuliari-Gianfilippi, ottocentesca, non ha particolare interesse architettonico; però possiede un bel parco, disteso lungo il lago, nella parte meridionale della baia di Bardolino, al quale fa riscontro il parco dei Bottagisio. • Villa Bottagisio, infine, sul lungolago, è una costruzione ottocentesca piuttosto ibrida, anch'essa con un bel parco che si stende lungo il lago ed occupa tutta la parte settentrionale della baia di Bardolino. • Casa Ottolenghi è recente, essendo stata iniziata nel 1974, su progetto di Carlo Scarpa. La villa poggia e si impernia su nove pilastri d’ordine “gigante”, formati da dischi di diverso materiale e colore. Il tetto, a terrazze, armonizza con l’ambiente e sembra continuare il declivio che unisce la villa al colle retrostante.

lunedì 7 maggio 2007

Video stupendo sul lago di Garda / Stupend video on Garda's lake



Sono immagini di tutto il lago filmato da un elicottero...bellissime e uniche...


These are images of all the lake filmed by elicopter...they are stupend and unique

sabato 5 maggio 2007

Lazise


CENNI STORICI
Poche le reliquie dei tempi romani, ma sufficienti a testimoniare come, pure allora, la località dovesse aver assunto una certa importanza, soprattutto in relazione alla sua fortunata posizione geografica. Poco sappiamo anche per il primo medioevo. Lazise fu il primo libero comune del Garda, e divenne assai importante nel X secolo, quando ottenne un diploma imperiale che attribuiva speciali diritti di pesca, di fortificazione e di pedaggio. D’epoca altomedievale è sicuramente una piccola necropoli sorta nei pressi. Nel 1077 Lazise godette di altre concessioni imperiali: forse in questa circostanza il consistente borgo ebbe mura e fossa con castello. Le fortificazioni proteggevano gli abitanti dalle incursioni esterne, ma anche da quelle della famiglia dei Turrisendi, che signoreggerà su tutta la cosiddetta Giudicaria Gardense. Anche gli Scaligeri riconobbero la grande importanza economico-militare di Lazise e provvidero alla completa riedificazione delle mura, del castello e della rocca, dell'attuale palazzo della dogana e della "Torre del Cadenòn" - ora scomparsa - con l’adiacente cortina di protezione del porto. Venezia, agli inizi del XV secolo, quando occupò Verona, fece la sua apparizione anche a Lazise e vi stabilì un'importante dogana, a cui difesa fu posta una forte torre merlata. Ma di Lazise s'impadronirono momentaneamente anche i Visconti durante la guerra ch'essi mossero di lì a poco alla Serenissima. Ai tempi della Lega di Cambrai contro la Serenissima, i rivieraschi si mostrarono favorevoli ai nemici della Repubblica, tanto che il provveditore del Governo veneto Zaccaria Loredan decise di abbandonare la regione, non prima di aver bruciato in Lazise la galea e due fuste poste al suo comando, perché non cadessero nelle mani dei nemici. Per quattro secoli poi - fino ai nuovi fasti delle recenti affermazioni turistiche - anche Lazise sarà un tranquillo paese: vi si continuerà a praticare la pesca, il commercio e, con un suo notevole sviluppo, l'agricoltura.
DA VEDERE
Il castello scaligero. Quanto rimane dell'antico castello scaligero è compreso nel recinto della villa Buri, ora Bernini. Nel castello risiedevano i magistrati veneti al tempo della Repubblica e di loro è ricordo in lapidi. Occupato il territorio dopo il 1796, i Francesi posero in esso una fabbrica di salnitro per la polvere da sparo. Gli Austriaci lo vendettero poi ad un privato per sole 1500 lire e da allora il castello servì per molto tempo da cava di pietre a chi in paese voleva costruire; perfino le scale interne delle quattro torri furono asportate. Intervenne il conte Buri, che, comperato il castello, conservò quanto rimaneva di conservabile, restaurando anche qualche parte non del tutto distrutta. Il porto antico, riservato al castello e che per l’incuria degli ultimi possessori si era trasformato in palude, fu allora interrato e trasformato in giardino; con un’operazione che forse oggi non approveremmo.
Le chiese. Nel periodo del romanico padano, nascono a Lazise anche alcune chiese.
L'antica pieve di San Martino anzitutto, distrutta, ove ora è il cimitero, ma poi via via, nei secoli a noi più vicini, anche le altre: San Nicolò al Porto (ricordata per la prima volta nel 1320), i Santi Fermo e Rustico (di ragione della comunità), i Santi Faustino e Giovita (di ragione del Capitolo dei Canonici di Verona e ad essi confermata da numerose bolle papali lungo tutto l'arco del secolo XII), la Madonna della Pergolana, i Santi Piero e Giuliano (della quale non restano che pochi ruderi), oltre ad altri oratori minori in varie contrade, e beninteso, l'attuale, ottocentesca chiesa dedicata ai Santi Zenone e Martino su disegno del Trezza e del Ronzani, sull'area di un antico San Zeno che già dal 1530 cominciò a servire da parrocchiale.
A Colà un’antica chiesa è testimoniata già dai secoli XIl-XIII. Dedicata a San Giorgio, essa è parrocchia con rettore (anche se non del tutto sciolto dai doveri verso la chiesa matrice) già nel 1526. Ricostruita nel 1762 fu decorata dal Piatti e consacrata quindi nel 1927.
A Pacengo, la parrocchiale, dedicata a San Giovanni Battista, è pure ricordata nel 1526. Ma l'attuale edificio fu costruito nel 1787-1792 su disegno dell'architetto L. Rossi. Essa è arricchita di dipinti sempre del Piatti e di un altare maggiore rutilante di marmi (1793) e attribuito agli Zoppi e agli Spazzi, così come le acquasantiere.
Le ville. Legato alla dominazione veneziana e successivamente al fatto turistico, è anche il fenomeno della costruzione o della ricostruzione d’importanti ville che costellano tutto il territorio comunale. o Dotata di parco e costruita, o meglio trasformata, nell’Ottocento dal conte Girolamo Murari della Corte Bra’, Villa Bagatta è una villa ottocentesca d’architettura pseudo-moresca. o Per epoca di costruzione e per la presenza di un parco le può essere avvicinata Villa Bottona, che ha però di notevole soltanto il parco vastissimo, esteso lungo la riva del lago.o Poco fuori Lazise, si trova Villa Montinghel, già di proprietà dei Brenzoni. E’ abitazione semplice e severa, circondata dalle colline moreniche e da vigneti ed oliveti. In fondo ad un lungo viale s’alza la torre, probabilmente del Cinquecento, e la casa padronale in due stili distinti. Bella la corte rustica, la grande uccelliera e l’orto in gran parte coltivato a fiori. o Villa da Sacco, costruzione d'origine cinquecentesca, è composta di due parti, una delle quali ha particolarmente conservato il sapore dell'epoca. Notevole il fregio di gronda in cotto. Bello anche qui è il parco, soprattutto per la sua posizione di collina. o Villa "La Pergolana", che ha forma di castello merlato e fu costruita nella seconda la metà dell'Ottocento, su disegno di G. Franco, con vasto parco, e con giardino digradante al lago, può essere avvicinata a Villa ex Miniscalchi, di Colà, importante anch'essa specialmente per il parco, che si estende vastissimo e che ha quattro solenni ingressi. Essa è costituita da due edifici principali, di cui il minore è il più antico, con iscrizioni relative ai Sansebastiani e ai Moscardo, antichi proprietari prima dei Miniscalchi (era stata costruita dall'architetto milanese Canonica, ma in seguito, però, ha subito diverse trasformazioni). o Villa Conferazene, in località omonima, fu costruita ancora prima del secolo XVII. Fu riedificata ed ampliata nel 1790 dal conte Giovanni Battista Marastoni, che ricostruì nella stessa epoca anche la chiesetta attigua. L'edificio è semplice; ha intorno una splendida vegetazione, specialmente di cipressi, che formano un lungo viale e sorgono a gruppi presso la villa. o Villa Fumanelli, a Colà, sorge isolata su un poggio non lungi dal paese, circondata da un denso parco: risale al XVII o XVIII secolo, e ripete le corrette forme architettoniche care agli epigoni sammicheliani.



HISTORICAL SIGNALS
Little the reliquie of roman, but sufficient the times to testify like, also then, the locality must have assumed one sure importance, above all in relation to its fortunate geographic position. Little we know also for the first Middle Ages. Lazise was first free the common one of the Garda, and divenne much important in X the century, when it obtained an imperial diploma that it attributed special rights of peach, fortification and toll. Of altomedievale age it is sure one small necropoli risen in the pressed ones. In the 1077 Lazise it enjoyed other imperial concessions: perhaps in this the consisting circumstance village had walls and fossa with castle. The fortifications proteggevano the inhabitants from the external incursions, but also from those of the family of the Turrisendi, that signoreggerà on all the so-called Giudicaria Gardense. Also the Scaligeri recognized the great economic-military importance of Lazise and supplied to the complete rebuilding of walls, of the castle and of the rocca, of it it puts into effect them palace of customs and the “Tower of the Cadenòn” - hour passing - with the adjacent curtain of protection of the port. Venice, to the beginnings of XV the century, when Verona occupied, made its apparition also to Lazise and an important established you customs, to which defended strong merlata tower was placed one. But of Lazise momentarily s'impadronirono also the Visconti during the war ch'essi moved little of them to the Most serene one. To the times of the Alloy of Cambrai against the Most serene one, the rivieraschi the enemies of the Republic, a lot showed themselves favorable that the provveditore of the determined Government Veneto Zaccaria Loredan to abandon the region, not before having burnt in Lazise the galea and two fuste placed its commando, because they did not fall in the hands of the enemies. For four centuries then - until the new ones it makes you of the recent tourist affirmations - also Lazise will be a calm country: it will be continued to practice the peach, the commerce and, with a its remarkable development, agriculture to you.
TO SEE
The scaligero castle. How much remains of the ancient scaligero castle is comprised in the fencing of the Buri villa, hour Bernini. In the castle the magistrates veneti to the time of the Republic resided and of they it is memory in stones to death. Occupied the territory after 1796, the French placed in it a factory of salnitro for the powder from talk nonsense. The Austrians will then sell it to private for sun 1500 Liras and from then the castle he served in order much time from quarry of stones to who in country wanted to construct; the inner scales of the four towers were even removed. The Buri took part conte, than, bought the castle, it conserved how much remained of preservable, restoring also some part not completely destroyed. The ancient, classified port to the castle and that into the incuria of last the possessory ones it had been transformed in swamp, then was buried and transformed in garden; with an operation that today we would not perhaps approve of. The churches. In the Romanesque period of the Po one, some churches are born to Lazise also. The ancient one pieve of Saint Martino first of all, destroyed, where hour is the cemetary, but then gradually, in the centuries to we more neighbors, also the others: Saint Nicolò to the Port (remembered for before the time in 1320), Knows to you Firm and Peasant (of reason of the community), Knows Faustino and Giovita to you (of reason of the Understood one it of the Canonical ones of Verona and to they confirmed from numerous papal bubbles along all the arc of century XII), the Madonna of the Pergolana, It knows Piero and Giuliano to you (of which little ruderi do not remain that), beyond to other smaller oratories in several contrade, and of course, it puts into effect it them, nineteenth-century church dedicated to Knows Zenone and Martino to you on design of the Trezza and the Ronzani, onthe area of ancient a Saint Zeno that already gives 1530 began to serve from parochial. An ancient church is testified There already from the XIl-XIII centuries. Dedicated to Saint George, it is parish with chancellor (even if not completely melted from the duties towards the church matrix) already in 1526. Reconstructed in 1762 it was decorated from the Plates and consecrated therefore in 1927. To Pacengo, the parochial one, dedicated to Saint Giovanni Batiste, also are remembered in 1526. But it puts into effect it them building was constructed in 1787-1792 on design of architect Red L. It is enriched of paintings always of the Plates and a greater marble altar rutilante (1793) and attributed to the Cripples and Spazzi, therefore like acquasantiere. The villas. Legacy to the veneziana domination and subsequently to the tourist fact, is also the phenomenon of the construction or the reconstruction of important villas that they stud all the communal territory. or Equipped of park and constructed, or better transformed, in the 1800's from conte the Girolamo Murari of the Bra Court', Bagatta Villa is one nineteenth-century villa of pseudo-moresca architecture. or For age of construction and the presence of a park Bottona Villa can be approached to them, that it has but of remarkable only the immensest park, extended along the river of the lago. or Little outside Lazise, finds Montinghel Villa, already of property of the Brenzoni. And' simple and strict room, encircled from morainic hills and vineyards and olive groves. In bottom to along tree-lined avenue s' it raises the tower, probably of the 1500's, and the padronale house in two distinguished styles. Beautiful the peasant court, the great aviary and the garden in great cultivated part to flowers. or Villa from Bag, construction of cinquecentesca origin, is composed of two parts, one of which has particularly conserved the sapore of the age. Remarkable the fregio of gronda in cooked. Beautiful also it is the park here, above all for its hill position. or Villa “the Pergolana”, that it has shape of merlato castle and was constructed in second the half of the 1800's, on Frank design of G., with immense park, and digradante garden to the lago, can be approached former Miniscalchi, There important Villa anch'essa especially for the park, than it extends immensest and that it has four solemn incomes. It is constituted from two main buildings, of which the minor it is most ancient, with relative registrations to the Sansebastiani and the Moscardo, antichi owners before the Miniscalchi (had been constructed from the Canonical from Milan architect, but later on, but, it has endured various transformations). or Conferazene Villa, in locality omonima, was still constructed before century XVII. It was rebuilt and widened in the 1790 from conte the Giovanni Marastoni Batiste, that it reconstructed in the same age also the chiesetta contiguous. The building is simple; it has around a splendid vegetation, especially of cypresses, that they form along tree-lined avenue and they rise to groups near the villa. or Fumanelli Villa, There, rises isolated on a hill not lungi from the country, encircled from a dense park: laughed them to the XVII or XVIII century, and repeats the corrected architectonic shapes beloveds to the epigoni sammicheliani.